3 progetti per promuovere la trasformazione sostenibile delle cooperative sociali, legati dal fil rouge del welfare di prossimità

La programmazione di FonCoop dello scorso anno si è posta in continuità con i temi dell’Agenda 2030, con l’obiettivo di sostenere le imprese nei necessari processi di transizione verde e digitale ed investire sulle competenze dei lavoratori quale condizione per supportare e garantire la ripresa socioeconomica. La programmazione ha continuato a prestare la massima attenzione ai giovani e alle donne in un’ottica di promozione del lavoro di qualità; anche attraverso l’inserimento di nuove figure e nuovi talenti, valorizzando le competenze distintive di cui sono portatori all’interno dei processi organizzativi.

Altro obiettivo è consistito nel promuovere una progettazione orientata alla qualificazione e specializzazione delle competenze tecniche e professionali rendendole adeguate, riconosciute e rispondenti ai fabbisogni emergenti.

In relazione a tale framework strategico il CRIS ha presentato tre proposte progettuali approvate e in corso di avviamento:

-Il Piano MACRAMÈ rappresenta un salto qualitativo e una proposta di “contaminazione” reciproca (tra realtà eterogenee ma complementari) per migliorare il benessere sociale di utenti fragili e operatori sulla base dell’apertura al cambiamento e della capacità di innovazione. Come un “tessuto” intreccia e annoda il filo ottenendo trame e pattern armonici e omogenei, le Beneficiarie intendono generare impatto sociale e valorizzare il protagonismo delle forze attive, realizzando la proposta di una RETE innovativa, collaborativa per dare nuovo impulso, omogeneità, e globalità nel sostegno delle fasce più fragili.

-Il progetto MOSAICO, dedicato a realizzare un modello organizzativo collaborativo (contratto di rete) per la gestione integrata di servizi sociali innovativi e sostenibili sia socialmente che economicamente, prevede che le cooperative beneficiarie mettano in comune le competenze assumendo la responsabilità territoriale non come «accountability» ma come cura.

Punta alla costruzione di un nuovo modello collaborativo basato su un processo di aggregazione e integrazione socio-lavorativa all’interno del quale assistenza ai giovani con fragilità e disabilità, educazione e inserimento occupazionale trovino una loro armonica integrazione.

-Infine, il Piano SWOT promuove il welfare 4.0 come fattore condiviso di crescita organizzativa e sociale, mirata a creare nuova progettualità, e nuove competenze ispirate ai valori della sostenibilità sociale e ambientale a vantaggio dell’utenza.

Il percorso costruisce le direttrici di un processo di trasformazione sostenibile, così come emerse dall’analisi, che promuove l’innovazione digitale e l’implementazione di un nuovo approccio di rete basato su una sussidiarietà circolare dedicato a migliorare la qualità, l’interoperabilità e l’accesso ai servizi, sia per lavoratori delle imprese che hanno piani di welfare aziendale, sia per i semplici cittadini.

 

AVVISO 51

Il seguente passaggio dell’intervento di P. Venturi seminari di presentazione organizzati dal Fondo, bene chiarisce il senso e la finalità dell’avviso 51.

“Una prospettiva sostenibile per uscire da una crisi entropica” (AICCON per FonCoop/07/22).

Due sono i principali tipi di crisi che è possibile rintracciare nella storia delle nostre società:

dialettica l’una, entropica l’altra. Dialettica è la crisi che trae origine da un qualche conflitto che prende corpo in una determinata società, ma che contiene, al suo interno, le forze del proprio superamento. Questo non implica necessariamente che l’uscita dalla crisi rappresenti un progresso rispetto alla situazione precedente. Entropica, invece, è la crisi che tende a far collassare il sistema per implosione, senza essere in grado di modificarlo con le sue sole forze.

Perché la distinzione è importante? Perché la fase che stiamo vivendo appartiene certamente alla seconda delle tipologie descritte. Un fattore non secondario, poiché sono diverse le vie di uscita dai due tipi di crisi. Non si esce da una crisi entropica solamente con provvedimenti legislativi, con aggiustamenti di natura tecnica, con l’immissione di risorse economiche – seppur necessarie – ma affrontando “di petto” la questione del senso inteso come significato e direzione dell’agire presente e futuro. ….. Non si transita senza trasformarsi. Il cambiamento chiede di immaginare e co-produrre nuove “rappresentazioni che danno forma al futuro” (cit. A. Appadurai). Un percorso che passa da una nuova Generazione di istituzioni, di politiche e di nuove forme di creazione del valore.

Quindi ciò che ci si aspetta dai progetti proposti sull’avviso risponde al sostegno di una nuova generazione di Cooperative aperte all’innovazione, impegnate da oggi nella costruzione di un approccio strategico proattivo e anticipatorio rispetto alle politiche europee, globali, nazionali e capaci di allinearsi sempre sul trend più avanzato come ad esempio la Blue Economy.

 

L’obiettivo dell’Avviso è trasformare e rinnovare i processi produttivi, investire sulle comunità e nei sistemi di relazioni per rendere le economie delle nostre imprese competitive nel segno dell’inclusione e della tutela ambientale.

Esso propone sei ambiti di intervento attraverso i quali le imprese possono collocare il proprio fabbisogno e definire il programma di azioni – non formative e formative – più adeguate a soddisfarli. Gli ambiti sono:

  1. welfare abitativo e di prossimità
  2. cultura e creatività
  3. economia collaborativa
  4. economia circolare
  5. rigenerazione urbana
  6. politiche attive del lavoro e autoimprenditorialità in forma cooperativa