Gli interventi formativi del Consorzio Ruini in Provincia di Bolzano nel periodo COVID: risultati e prospettive

Consuelo Vecchio del Consorzio Ruini ha intervistato Nicola Grosso Vice Direttore di A.G.C.I. Alto Adige Südtirol, per comprendere più approfonditamente gli esiti del piano formativo “Ri-Work – Ripartire in sicurezza”, realizzato in provincia di Bolzano tramite l’avviso 45 Fon.Coop e gli attuali trend di sviluppo del lavoro.

 

Quali sono gli impatti più significativi dell’emergenza Covid-19 nella provincia di Bolzano?

La diffusione pandemica, che ha colpito anche la nostra Provincia Autonoma di Bolzano, ha creato uno stato generale d’incertezza, criticità, insicurezza sul futuro e sulla tenuta delle cooperative che, a seconda dei casi, hanno persino dovuto sospendere le proprie attività.

Nello stesso tempo, paradossalmente, l’emergenza Covid-19 ha generato opportunità per lo sviluppo di nuove e diverse forme cooperative. Proprio in questi giorni si sta decidendo sull’approvazione della legge regionale sulla cooperazione di comunità (il disegno di legge è al vaglio delle Giunta Regionale per l’approvazione definiva del testo).

Sulla tenuta del movimento cooperativo, possiamo riscontrare che le imprese più piccole e sottodimensionate hanno fatto meno fatica in campo economico, rispetto a quelle più strutturate che hanno dovuto ricorrere ai finanziamenti bancari e a tutte le contribuzioni (aiuti Covid) previste sia a livello nazionale, sia a livello locale. Rispetto a questo ultimo aspetto, la nostra Centrale cooperativa di Bolzano ha dovuto lavorare molto nell’esplicitare le varie forme di contribuzione e nel supportare le stesse cooperative per la presentazione delle varie domande.

Quali sono i settori che vede più vitali?

Nonostante le chiusure forzate, le difficoltà inziali dovute all’adeguamento delle strutture ai parametri Covid-19 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, le cooperative hanno risposto positivamente all’inesorabile crisi. In questa ottica, i settori che maggiormente hanno dato un supporto e una risposta concreta, sono state in particolare le cooperative sociali che si occupano di assistenza sanitaria e socio assistenziale. E ancora quelle specializzate in assistenza ai minori, ai servizi sociali e alla persona.

Abbiamo da subito riavviato i servizi all’infanzia e ci sono state diverse iniziative a favore dell’assistenza agli anziani che sono state portate avanti con coraggio e impegno. Mi riferisco ai servizi alla prima infanzia, che sono partiti subito dopo la prima chiusura forzata (assistenza tagesmutter, asili, microstrutture, ecc…).

In buona sostanza la cooperazione sociale ha dato un segnale importante e di presenza su quasi tutti i fronti e a mio avviso si è rilevata la formula vincente per arginare, sebbene in parte, le conseguenze negative provocate dall’ondata pandemica. Inoltre, c’è da rilevare che sono nate numerose opportunità e sfide che la cooperazione ha saputo cogliere, come i servizi in ambito informatico, di marketing, di startup innovative, commercio e della distribuzione.

Quali riflessioni sono emerse a seguito del Piano Ri Work- Ripartire in sicurezza dedicato alle 5 cooperative ADV Studio, la Dinastia, Luna Service, Edilcoop e Starvak?

L’iniziativa che abbiamo promosso come Centrale cooperativa dell’Alto Adige e grazie ai fondi del FONCOOP, è sicuramente servita alle cooperative che sono state coinvolte per apprendere quali sono le forme di finanziamento/contribuzione nate con l’emergenza sanitaria e anche per quanto attiene l’adozione delle misure di sicurezza in ambito di COVID-19.

È stato un momento d’incontro e di formazione generale per informare su quali sono le specifiche peculiarità delle cooperative sociali e non solo. Si è parlato infatti di quelli che sono già gli strumenti in dotazione del movimento cooperativo per il finanziamento delle cooperative (prestiti, finanziamenti fruttiferi/infruttiferi, soci finanziatori…..) e delle previsioni della riforma del Terzo settore.

È stato inoltre molto apprezzato l’intervento relativo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sebbene non si trattasse di formazione obbligatoria.

La formazione deve essere sempre più al centro dello sviluppo del movimento cooperativo e le nostre associate devono essere consapevoli dell’importanza dell’aggiornamento continuo dei propri addetti, soprattutto in questi particolari momenti e in un’ottica di miglioramento continuo. Auspico che anche per il prossimo futuro si possano realizzare interventi mirati e specifici per i nostri associati.

Ci tengo, infine, a ricordare la recente partecipazione della nostra Centrale al progetto OISIS (Observatory on social innovation and social enttrepreneurship) della Libera Università di Bolzano per lo sviluppo e la formazione ai progetti innovativi in ambito sociale; inoltre siamo diventati enti accreditati presso il FSE per la Provincia Autonoma di Bolzano per la formazione.

Ringrazio vivamente le cooperative che hanno partecipato all’iniziativa in questione e più specificatamente i collaboratori, nonché soci e amministratori delle cooperative: “Luna Service”, “ADV Studio”, “La Dinastia”, “Edilcoop” e “Starvac”. In totale più di 25 persone hanno partecipato alla formazione per un monte ore complessivo di 100 e si sono formate attraverso il portale dedicato e anche in presenza (ove possibile).