Il settore agroalimentare è influenzato e contribuisce al cambiamento climatico. Può contribuire a mitigarlo adottando diverse soluzioni, tra cui pratiche agricole sostenibili, riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari, sviluppo di soluzioni di imballaggio ecologiche, promozione dei mercati locali e diete sostenibili e investimenti in tecnologie innovative per ridurre l’impronta di carbonio, l’energia e l’impronta idrica, garantendo al contempo la biodiversità. È questo lo scenario che ha affrontato il progetto GRAINS, che attualmente conclude i suoi lavori, per riconsiderare in un contesto più ampio, legato a energia, biodiversità, diete sane e sicurezza alimentare, la crescente domanda globale e la concorrenza per le risorse del comparto.
Rendere più ecologico il settore agroalimentare nell’economia sociale è il focus dell’evento finale che si tiene oggi a Bruxelles, con la partecipazione del CRIS e rappresenta la sintesi di un percorso virtuoso punteggiato dai seguenti cardini:
- supporto alla transizione delle PMI dell’economia sociale verso pratiche e processi produttivi sostenibili e rispettosi dell’ambiente;
- diffusione di tecnologie e innovazioni sostenibili nel settore agroalimentare;
- formazione innovativa per accrescere la competitività delle PMI dell’economia sociale nell’adozione di pratiche sostenibili;
- sensibilizzazione transnazionale della condivisione delle migliori pratiche e della promozione di pratiche sostenibili per ampliare il ventaglio delle opportunità.
Le due giornate conclusive hanno intrecciato argomenti a sostegno della transizione verde delle PMI in Europa e oltre, presentando i relativi risultati e le prospettive di sostenibilità a lungo termine.
Il Progetto ha interessato globalmente 60 PMI, coinvolgendo per l’Italia hanno partecipato le cooperative Localcarbon, Casilina Aps e Terra Felix che hanno potuto realizzare uno specifico progetto di transizione corrispondente ai propri fabbisogni.

