Un “CASCO” per i pescatori pugliesi contro la crisi: intervista a Elisabetta dell’Olio*

Il Piano CASCO: Covid, normativA Sicurezza, Commercializzazione e nuove Opportunità è stato progettato per contrastare gli impatti del COVID in un settore critico come la pesca con l’obiettivo di sostenere la ripartenza delle cooperative. garantendo la sicurezza dei lavoratori, accedendo alle misure di sostegno varate dal Governo e promuovendo il miglioramento della commercializzazione e della distribuzione.

Ritiene che questi obiettivi siano stati raggiunti e perché?             

L’emergenza sanitaria in atto, legata al diffondersi del COVID-19, ha interessato in modo specifico il settore della pesca. L’attività della pesca è stata inclusa tra quelle ritenute necessarie e, quindi, non soggette ai divieti imposti per le altre attività produttive.

Viste, comunque, le difficoltà operative che rendono, in taluni casi, impossibile lo svolgersi dell’attività e, in altri, impongono una limitazione della stessa, il Governo ha previsto, con i decreti-legge cosiddetti “Cura Italia”, “Liquidità”, “Rilancio”, “Semplificazioni”, “Agosto”, “Ristori” e “Sostegni”, tutti convertiti in legge dal Parlamento, specifiche misure di sostegno sociale, interventi a garanzia della liquidità delle imprese della pesca.

Il corso ha affrontato una tematica attuale, riguardante il nostro quotidiano ormai da circa due anni, ovvero il nuovo coronavirus e l’impatto di questa emergenza COVID-19 in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Le ore di formazione hanno abbracciato tematiche sia per quanto concerne raccomandazioni igienico sanitarie generali (igiene delle mani – uso dei guanti monouso – uso della mascherina), sia in merito all’obbligo del Green Pass. La campagna vaccinale in questo settore ha permesso alle imbarcazioni di riprendere appieno l’attività, poiché la riapertura della ristorazione ha nuovamente assorbito parte del pescato invenduto durante i periodi di divieti imposte dal Governo.

Purtroppo anche tra soci di cooperative è emersa una minima percentuale di no-vax.

Il corso ha posto delle basi su temi che hanno bisogno di un allenamento quotidiano e non possono essere argomenti spot, ma gli obbiettivi sono stati raggiunti vista la presenza costante nell’aula per tutte le ore di attività.

Quale ritiene sia l’esperienza di maggiormente significativa relativa a questa iniziativa?

L’esperienza che ha avuto maggior impatto per quanto riguarda il coinvolgimento dei soggetti partecipanti è stato argomento COVID – 19. Infatti per quanto riguarda la crisi economica come pocanzi accennavo, la pesca non ha subito divieti lavorativi quindi se pur con grande sacrificio, l’attività non ha subito un blocco totale. Il settore ha subito perdite sul fatturato ma niente di paragonabile con altri settori che hanno avuto una battuta di arresto totale.

La pesca è normalmente un settore molto tradizionale, può descrivere l’atteggiamento dei pescatori rispetto all’innovazione nella commercializzazione?

Vorrei appunto sottolineare la parola “tradizionale”, per questo l’atteggiamento del pescatore, per la maggior parte, è legato agli usi e costumi ereditati. I soggetti si sono approcciati agli argomenti di innovazione commerciale con diffidenza. Antropologicamente parlando il pescatore vive un mondo dove la sua realtà è la sopravvivenza alle avversità meteo marine, e alla voglia di portare a terra un buon bottino di pesca.

Parlare con loro di poco prodotto ben commercializzato attraverso il marchio, impatta con l’essere cacciatore di pesci!!!!

Comunque, anche se rari, ci sono pescatori che guardano al futuro con voglia di innovare il settore.

È interessata a proseguire il percorso per partecipare ai prossimi avvisi attuando una maggiore collaborazione con il CRIS attraverso una prassi di co-progettazione?

Il mio augurio è che si continui attraverso progetti, a formare tutti i settori lavorativi, questo per non vanificare il percorso già avviato.

 

Elisabetta dell’Olio esperta dell’amministrazione e della contabilità delle imprese cooperative, collabora con l’AGCI nell’ attività di consulenza del settore della pesca nella Regione Puglia.

È presidente della Apulia Project coop., una start up innovativa nel settore del turismo. Dal 2020 è anche parte attiva dell’Associazione di volontariato “Reciproc@mente”.